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Arianna Crescenzio

Arianna Crescenzio
Arianna Crescenzio
Socia del Fotoclub Este

    Vivo l'Arte non come un passatempo o una passione; è più una necessità molto forte che mi porta ad utilizzare un mezzo visivo per esprimere la mia intimità.

    Per questo la fotografia è sempre stata una sorta di "diario personale" per rendere eterni momenti, persone e sensazioni che avrei altrimenti perso nel tempo.

    Ho conosciuto il Fotoclub di Este frequentando un corso base nel 2023, perché conoscere le basi è sicuramente importante; ma non mi vergogno ad ammettere che i miei scatti migliori sono fatti con l'iPhone o con modalità automatica. Per me, sapersi dilettare eccessivamente con il mezzo o ricercare soggetti particolarmente impressionanti non ha alcun valore.

    Tramite gli studi universitari ho un approccio prevalentemente teorico; infatti alla base di tutta la mia visione c'è l'insegnamento di Roland Barthes, in particolare il suo testo "La camera chiara". Secondo Barthes la Foto, per essere definita tale, deve ferire - pungere- chi l'osserva, perché uccide il soggetto e lo rende immobile ed eterno, come fosse qualcosa di divino, onnipresente o onnisciente.

    Questo concetto mi ha sempre affascinato molto e mi distrae dalla resa tecnica della foto perfetta.

     

    "Tutti questi giovani fotografi che si agitano nel mondo, consacrandosi alla cattura dell'attualità, non sanno di essere agenti della morte. Tale è il modo in cui la nostra epoca assume la Morte: con l'alibi che nega lo smarrimento del vivente, di cui il fotografo è, in un certo senso, il professionista."

    Barthes R., La camera chiara. Nota sulla fotografia, Einaudi, Torino, 2003.